Vacanze in Calabria: Un pò di Storia dell'arte di Calabria

Brevi note di Domenico Pisani - Storico dell'Arte

IL CINQUECENTO E IL SEICENTO

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Il Cinquecento fu un periodo in cui le grandi costruzioni di edifici pubblici e privati, ma soprattutto religiosi, ebbero largo sviluppo. Furono realizzati, infatti, alla fine del secolo, i complessi monastici della Certosa di Serra San Bruno e di San Domenico a Soriano Calabro. La scultura si mosse nell'orbita di Antonello Gagini e dei suoi figli e seguaci che contribuirono ad arricchire di opere di marmo l'intera regione ma, sono importanti, pure, le figure di Giovan Battista Mazzolo e di Giovanni Angelo Montorsoli, che hanno lasciato tracce degne di nota a Tropea. E' pure da sottolineare la presenza delle sculture di Pietro Bernini a Morano Calabro nella Chiesa dei SS. Pietro e Paolo. Sono importanti pittori locali, invece, Pietro Negroni, cosentino, e Marco Cardisco, detto "il Calavrese". Nel Seicento è la scultura lignea francescana a diffondersi in molti paesi della Calabria ma non va dimenticato il bergamasco Cosmo fanzago autore di un Sant'Ignazio in marmo oggi al cimitero di Catanzaro e soprattutto del ciborio certosino di Serra San Bruno, oggi conservato nella locale Chiesa dell'Addolorata. La figura di Mattia Preti ebbe grande rilievo nella pittura calabrese del Seicento, ma sono da segnalare pure le tele di Battistello Caracciolo a Stilo e a Catanzaro, e di Andrea Vaccaro, Pacecco De Rosa, Francesco Guarino e Luca Giordano a Vibo Valentia. Rilevante è, pure, la figura del pittore calabrese Francesco Cozza (Stilo, 1605 - Roma, 1682), attivo a Roma. Vanno, inoltre, segnalate in questo periodo le presenze di pittori importanti quali Dirck Hendricksz detto Teodoro d'Errico il Fiammingo, del senese Marco Pino, dei napoletani Girolamo Imparato, Fabrizio Santafede, Giovan Angelo d'Amato, del siciliano Giovanni Bernardo Azzolino, dell'umbro Ippolito Borghese, dei fiorentini Agostino Ciampelli, Giovanni Balducci e Bernardino Poccetti.

Dipinto 1500 ca. Arte del 500 e del 600

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Brevi note di Domenico Pisani - Storico dell'Arte

IL SETTECENTO E L'OTTOCENTO

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Il Settecento calabrese fu caratterizzato dalla presenza, sul territorio, di opere degli artisti napoletani Francesco Solimena e Francesco De Mura, Paolo De Matteis e Corrado Giaquinto. Moltissime tele dei loro seguaci sono rintracciabili in tutta la regione. Importanti sono però pure le figure dei calabresi che caratterizzaqrono la pittura del Settecento, Niccolò Lapiccola di Crotone, Vincenzo Cannizzaro da Reggio Calabria, Tommaso Martini di Bivongi, Giuseppe Pascaletti da Fiumefreddo Bruzio, Cristoforo Santanna da Rende, Francesco Saverio Mergolo da Vibo Valentia, Domenico Oranges da Cosenza, Francesco Colelli da Nicastro. Nella scultura lignea eccelsero gli intagliatori serresi, moranesi e roglianesi, mentre nell'architettura, specie dopo il terremoto del 1783, i capomastri che si erano formati nel cantiere della Reggia di Caserta. Spiccano tra essi le figure di Biagio Scaramuzzino, autore della chiesa dell'Addolorata di Serra San Bruno, dal prospetto curvilineo, e di Francesco belmonte e Raffaele De Bartolo attivi a Rende. Nell'Ottocento, invece, sono da segnalare le figure di Emanuele Paparo, Ignazio Lavagna FRieschi, Vincenzo Morani e Giuseppe Benassai. Ma la figura di Domenico Morelli, autore del trittico del castello di Corigliano, la cui collaborazione con Paolo Vetri ha lasciato a Cosenza pure il proscenio del teatro Rendano e la serie di Santi nella cattedrale, condizionerà molta della pittura calabrese della seconda metà del XIX secolo. Tra i suoi allievi, che hanno disseminato la regione di ritratti e pale d'altare, spicca Andrea Cefaly da Cortale. Sono notevoli, inoltre, nella scultura, le personalità di Francesco Jerace da Polistena, Salvatore Albano da Oppido Mamertina e Salvatore Pisani da Mongiana.

Reggio Di Calabria nel 1800 - Arte del 700' e del 800'

Storia dell'arte di Calabria

Brevi note di Domenico Pisani - Storico dell'Arte

LA CALABRIA ROMANA

I Bruzi, fieri popoli indigeni, abitavano un territorio, la cui capitale era Cosenza, che si estendeva all'interno della regione. Tra il III e il II secolo a. C. con la conquista di molte delle città greche attirarono l'attenzione e le mire dei romani. I Bruzi cercheranno di liberarsi dal loro giogo in tutti i modi, dapprima alleandosi con Pirro poi, durante la seconda guerra punica, con Annibale e infine partecipando alla rivolta di Spartaco. Ma i romani dopo le sanguinose repressioni li condanneranno, definitivamente, all'oblio della storia. Il nuovo assetto della regione fu stabilito con l'occupazione delle città italiote che erano divenute, così, colonie, consociate o municipi. L'asse viario principale era costituito dalla via Popilia con i suoi diverticoli. Una delle più importanti colonie romane, fondata da Gaio Gracco nel 123-122 a. C. e ricolonizzata sotto Nerva, 96-98 d. C., Minervia Nervia Augusta Scolacium sorse sulla greca Skylletion, mitica fondazione dell'ecista ateniese Menesteo, reduce dalla guerra di Troia.

E' oggi uno dei parchi archeologici più interessanti della Calabria e conserva statue togate, iscrizioni e frammenti di grande interesse. Ma non vanno dimenticate le colonie di Copia dedotta dall'antica Thurii, Valentia dedotta da Hipponion e Blanda nel territorio di Tortora. Sono importanti, inoltre, le ville sparse in tutto il territorio regionale, tra le quali vanno ricordate quella di Casignana, del Naniglio con ninfeo sotteraneo, in territorio di Gioiosa Ionica, di Larderìa a Rogggiano Gravina, e di Piano delle Vigne presso Falerna.

Mosaico calabrese di antica Arte Romana

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IL NOVECENTO

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Tra le realizzazioni architettoniche contemporanee, vanno evidenziati il palazzo del Museo Nazionale di Reggio Calabria di Marcello Piacentini, il progetto per l'Università ad Arcavacata di Rende di Vittorio Gregotti, Pierluigi Cerri e Hiromichi Matsui e il teatro Politeama di Catanzaro di Paolo Portoghesi. Tra gli scultori vanno segnalati Michele Guerrisi e Alessandro Monteleone, mentre tra i pittori va ricordata la più celebre figura del futurismo italiano, Umberto Boccioni, nato a Reggio Calabria, e ancora, i futuristi Antonio Marasco e Enzo Benedetto. Infine è degna di nota la figura di Mimmo Rotella che, con i suoi decollages, aderì negli anni Sessanta al nouveau Realisme di Pierre Restany.

Palazzo del Museo Nazionale di Reggio Calabria - Arte del Novecento in Calabria

Storia dell'arte di Calabria

Brevi note di Domenico Pisani - Storico dell'Arte

LA MAGNA GRECIA

 L'avvento dei coloni ellenici (VIII-VII secolo a. C.) segnò un periodo di grande fioritura culturale. L'incontro tra gli indigeni italici e gli italioti (i greci colonizzatori) fu, secondo alcuni studiosi, piuttosto burrascoso, mentre, secondo altri, suffragati dalla presenza di sepolcri promiscui, avrebbe portato ad una nuova "koinè".

Fu certamente Sibari la più antica tra le colonie greche. Seguiranno, in ordine cronologico, Crotone, Reggio e Locri. In seguito saranno fondate Scidros, nella zona di Belvedere, Klampetia, verso Amantea, Temesa, allo sbocco del Savuto, Pandosia, poco distante da Cosenza, Krimisa, nella zona di Cirò, Petelia, nel territorio dell'odierna Strongoli, Skylletion, nel golfo di Squillace, Terina, ai margini della piana del fiume Amato, Hipponion, l'attuale Vibo Valentia, Kaulon, dove oggi sorge Monasterace, e Medma, tra Nicotera e Rosarno. Le più preziose testimonianze artistiche provenienti da questi insediamenti sono oggi conservate nel Museo Nazionale di Reggio Calabria, ma sono ricchi di oggetti pure i molti musei archeologici disseminati su tutto il territorio regionale. Bisogna ricordare, tra i reperti più importanti, le due statue bronzee rinvenute a Riace nel 1972 raffiguranti guerrieri o oplitodromoi (atleti che correvano con l'elmo, lo scudo e la lancia). Realizzati nel V secolo a. C. hanno le labbra, le ciglia e i capezzoli di rame, gli occhi di avorio, i denti d'argento. Altro bronzo, contemporaneo agli altri due ma, purtroppo frammentario, è il cosiddetto filosofo di Porticello, considerato il più antico ritratto fisionomico greco.

 Considerevoli, inoltre, sono gli esempi della scultura e della coroplastica conservati nel Museo di Reggio e provenienti da Locri Epizefiri, tra cui i Dioscuri e le pinakes fittili, veri e propri ex voto dedicati alla dea Persefone. Tra le tante vestigia della cultura greca ancora presenti in calabria, spicca, come un simbolo, la colonna dorica, unica superstite del tempio di Hera Lacinia a Crotone.

Bronzi di Riace Arte Greca

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