Storia dell'arte di Calabria

Brevi note di Domenico Pisani - Storico dell'Arte

LA CALABRIA ROMANA

I Bruzi, fieri popoli indigeni, abitavano un territorio, la cui capitale era Cosenza, che si estendeva all'interno della regione. Tra il III e il II secolo a. C. con la conquista di molte delle città greche attirarono l'attenzione e le mire dei romani. I Bruzi cercheranno di liberarsi dal loro giogo in tutti i modi, dapprima alleandosi con Pirro poi, durante la seconda guerra punica, con Annibale e infine partecipando alla rivolta di Spartaco. Ma i romani dopo le sanguinose repressioni li condanneranno, definitivamente, all'oblio della storia. Il nuovo assetto della regione fu stabilito con l'occupazione delle città italiote che erano divenute, così, colonie, consociate o municipi. L'asse viario principale era costituito dalla via Popilia con i suoi diverticoli. Una delle più importanti colonie romane, fondata da Gaio Gracco nel 123-122 a. C. e ricolonizzata sotto Nerva, 96-98 d. C., Minervia Nervia Augusta Scolacium sorse sulla greca Skylletion, mitica fondazione dell'ecista ateniese Menesteo, reduce dalla guerra di Troia.

E' oggi uno dei parchi archeologici più interessanti della Calabria e conserva statue togate, iscrizioni e frammenti di grande interesse. Ma non vanno dimenticate le colonie di Copia dedotta dall'antica Thurii, Valentia dedotta da Hipponion e Blanda nel territorio di Tortora. Sono importanti, inoltre, le ville sparse in tutto il territorio regionale, tra le quali vanno ricordate quella di Casignana, del Naniglio con ninfeo sotteraneo, in territorio di Gioiosa Ionica, di Larderìa a Rogggiano Gravina, e di Piano delle Vigne presso Falerna.

Mosaico calabrese di antica Arte Romana

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