Soriano Calabro

Soriano-CalabroSoriano Calabro è un comune della provincia di Vibo Valentia le cui originisi legano alla fondazione del convento dei padri domenicani, avvenuta nel 1510: distrutto dal terremoto del 1659, il complesso conventuale venne ricostruito in forme monumentali dal domenicano bolognese padre Bonaventura Presti. In età barocca, questo convento diventerà uno dei più ricchi e famosi conventi domenicani d'Europa ed uno dei santuari più frequentati dell'Italia meridionale:[8] alla metà del Settecento, il viaggiatore britannico Henry Swinburne annotava che circa 1500 donne presunte indemoniate si recavano annualmente in pellegrinaggio a Soriano.

Il convento venne raso al suolo dal terremoto del 1783, la devastante scossa dell'undicesimo grado della scala Mercalli che ebbe il proprio epicentro in una vastissima area inclusa tra Soriano, Polistena e Borgia: il convento poté essere ricostruito, più modestamente, in un'area dell'antico edificio solo all'inizio dell'Ottocento.

Oggi le imponenti rovine del convento e della chiesa di San Domenico rappresentano il più importante monumento del comune, nonché una delle più terribili memorie del sisma del 1783 in Calabria.
Il santuario di San Domenico, principale luogo di culto cattolico del paese, è stata costruita nel 1838 sul sito di uno dei chiostri dell'antico, omonimo convento seicentesco in rovina dopo il terremoto del 1783. L'architettura della chiesa è tardo barocca: all'interno è conservata una statua di san Domenico scolpita in un unico tronco di tiglio dallo scultore sorianese Giuseppe Ruffo nel 1855, protagonista di eventi miracolosi nel 1870 e nel 1884. Nell'attiguo ex-convento dei padri domenicani, ricostruito in un'ala dell'antico convento, ha sede il municipio di Soriano Calabro ed una raccolta di reperti dell'antico edificio.

Il monumento più imponente del centro storico è proprio il vecchio ex-convento dei padri domenicani, in rovina: formato da cinque chiostri, la chiesa era lunga quattro campate ed aveva sei cappelle laterali. Gli avanzi più consistenti si riferiscono alla parte inferiore della facciata della chiesa barocca, mentre rimangono tutte le strutture portanti fino all'altezza del piano terra: l'intero complesso è stato oggetto di un restauro conservativo nel secondo dopoguerra.

Soriano è anche nota per essere la madre dei "mastazzoli", mostaccioli, biscotti tipici fatti con svariate forme che ricordano la tradizione e il passato della regione.

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